Le imprese stanno correndo a ritmi senza precedenti. Il business digitale spinge sull’acceleratore, richiedendo efficienza dei processi operativi, velocità nell’erogazione dei servizi, accesso democratico alle tecnologie per qualsiasi dipendente.
L’Hyperautomation rientra tra i fattori abilitanti la nuova realtà aziendale, elastica e a prova di futuro, infatti viene citata per due anni consecutivi, nel decalogo dei trend tecnologici più rilevanti.
L’automazione tradizionalmente intesa sfrutta i mezzi tecnologici per svolgere compiti specifici in supporto o sostituzione degli operatori.
L’Hyperautomation invece, utilizza soluzioni avanzate, che includono software di intelligenza artificiale e modelli di machine learning, per ottimizzare i processi ad ampio raggio e aumentare le capacità delle persone, creando abilità “sovrumane”.
L’Hyperautomation quindi trascende il semplice impiego della robotica su task circoscritti ma prevede la messa a punto di una strategia coordinata e coerente per aumentare l’efficienza dell’intera organizzazione. Si tratta quindi di studiare la situazione esistente, scoprire le falle, vagliare e progettare soluzioni, misurare i risultati ottenuti e rivalutare le iniziative nell’ottica di miglioramento continuo.
Ecco perché l’Hyperautomation sottintende spesso lo sviluppo di un Digital Twin of the Organization (Dto), ovvero la rappresentazione virtuale dell’azienda che permette di visualizzare e comprendere come le diverse funzioni, i processi e gli indicatori di performance interagiscano, determinando valore per il business.
L’Hyperautomation si concretizza grazie alla combinazione di due tipologie di strumenti complementari, che permettono di automatizzare i processi in modalità integrata, dall’inizio alla fine.
Il set di tecnologie include infatti le soluzioni Rpa (Robotic Process Automation) e le piattaforme IBPMS (Intelligent Business Process Management Systems).
Sotto il cappello di Robotic Process Automation si riuniscono tecnologie che permettono di svolgere in modo automatico le attività ripetitive, simulando il comportamento dell’operatore e interagendo con le applicazioni It.
Le suite IBPMS invece rappresentano l’evoluzione intelligente delle soluzioni di business process management: permettono di orchestrare i processi e creare esperienze di workflow dinamiche, sfruttando il cloud computing e strumenti low-code. Queste piattaforme infatti possono collegare persone, macchine e oggetti dell’Internet of Things (IoT).
Intraprendere una strategia verso l’Hyperautomation oggi è fondamentale per ottenere un’organizzazione efficiente, capace di gestire velocemente l’operatività e focalizzarsi al massimo sui traguardi di business. Le aziende devono semplificare e snellire i processi legacy, che nel tempo sono diventati sempre più segmentati, sofisticati e costosi da manutenere.
Tutto ciò che all’interno di un’organizzazione può essere automatizzato, dovrebbe essere automatizzato. La regola è particolarmente valida nell’attuale scenario di trasformazione: l’accelerazione del digitale impone processi veloci ed efficaci, a fronte di una complessità crescente e difficile da governare; l’incertezza della pandemia chiede alle aziende di essere reattive e concentrarsi su obiettivi continuamente riformulati, navigando a vista. La tecnologia può essere la chiave per ottimizzare i workflow e liberarsi dalle incombenze, a patto di avere costruito a monte una roadmap strutturata per l’automazione, in linea con le necessità aziendali: solo così sarà possibile identificare i processi da ottimizzare e le tecnologie complementari da applicare.
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