Un interrogativo che in tanti si sono posti, noi in primis, in quanto impegnati a livello Aziendale in progetti legati alla sostenibilità ambientale, è se lo smartworking sia effettivamente un alleato dell’ambiente.
Curiosando tra le varie ricerche sul tema, si notano posizioni contrastanti. Basta leggerne qualcuna per evincere alcuni aspetti contraddittori.
Alcuni dipendenti non avendo più necessità di abitare vicino a casa, si sono trasferiti in campagna aumentando comunque i tragitti per impegni personali.
Sono diminuiti i consumi di acqua e luce negli uffici, ma sono aumentati quelli domestici.
È diminuita la presenza dei lavoratori nelle mense, ma sono aumentati gli ordini di pasti a domicilio e con essi le emissioni per le consegne.
Sono diminuiti i costi del riscaldamento negli uffici, ma sono aumentati quelli dei singoli nuclei familiari per l’intera giornata.
Al momento resta quindi da chiarire se lavorare da casa porti ad un aumento, ad una diminuzione o ad una uguale quantità di emissioni rispetto al tradizionale lavoro di ufficio. E’ proprio tenendo conto di questo dubbio che i nostri comportamenti di consumo domestici debbono essere improntati quanto più alla sostenibilità, abbracciando risparmio ed ecologia.