Il montaggio è il processo attraverso il quale si ottiene un prodotto finale costituito dalle singole parti meccaniche e non che lo costituiscono (componenti).
L’assemblaggio incide per circa il 40% sul costo del prodotto industriale pertanto tale fase assume estrema rilevanza nel processo produttivo dell’azienda.

 

A partire dagli anni ’80 si è assistito, anche per questa fase, all’introduzione di sistemi automatizzati: da qui l’ingresso di macchine manuali, automatiche o semiautomatiche per supportare o sostituire la forza lavoro umana nella fase di montaggio.

 

La fase robotizzata ha permesso di velocizzare il processo di montaggio con un notevole ritorno economico grazie alla riduzione dei tempi e al maggior numero di pezzi assemblati.

 

Per i montaggi, si possono presentare di massima le tipologie descritte di seguito:

  • Montaggio a posto fisso. In questo caso il prodotto da realizzare non si trasferisce da una postazione di montaggio ad una successiva; è l’operatore che compie l’intero ciclo di assiemaggio (ed eventualmente di collaudo) del prodotto avendo a disposizione tutte le parti e le attrezzature necessarie nella medesima postazione (es.: montaggio macchine utensili, navi, ecc.).
  • Montaggio in linea: questa tipologia di montaggio è costituita da una serie di postazioni di lavoro in ognuna delle quali si compiono operazioni di montaggio diverse; ad ogni postazione della linea viene assegnato un insieme di operazioni che richiede complessivamente un tempo per il montaggio simile, e comunque mai superiore, al tempo di ritmo.
  • Montaggio a celle o a isole: ogni isola di montaggio é composta da un certo numero di postazioni ed é in grado di svolgere e gestire autonomamente un complesso di operazioni.

 

A seconda del tipo di montaggio scelto dall’azienda, vi saranno scelte di automatizzazione differenti. Possiamo avere diverse tipologie di macchine:

  • Le macchine di montaggio lineari si può dire che operano lì dove non risultino efficaci le macchine rotanti, grazie ad un sistema di meccanizzazione scorrevole esse possono operare si in verticale che in orizzontale.
  • Le macchine di montaggio semiautomatiche e semi-comandata rappresentano dei modelli in cui vi è l’interazione dell’uomo, in parte la macchina pur agendo in modo automatico è supervisionata o azionata dall’attività dell’uomo. Un esempio di macchina da montaggio semiautomatica o servo-comandata è il cobot (braccia artificiali che riprendono la manualità dell’uomo consentendo il montaggio di precisione, interagendo con l’uomo).
  • Le macchine manuali sono completamente manovrate dalla mano dell’uomo, si tratta di attrezzatura di montaggio che sebbene richieda che sia l’uomo a manovrarla permette di compiere operazioni complesse di montaggio che sicuramente non potrebbero essere eseguite a mano libera, ad esempio sono ideali per lavori di precisione o per il montaggio di materiali pesanti che altrimenti sarebbe impossibile assemblare con la semplice forza umana.
  • Le macchine modulari come si evince dallo stesso appellativo sono caratterizzate dalla presenza di più moduli che consentono un’ottimizzazione dei tempi di produzione per cui si garantisce un montaggio seriale su varia scala.

 

La tendenza degli ultimi anni è quella di utilizzare sistemi misti semiautomatici, dai quali si possono ottenere i vantaggi specifici.

 

Per evitare che la scelta di una tipologia di sistema piuttosto che di un altro diventi improduttiva e ancor più antieconomica, occorre indispensabile ricorrere ad una tecnica che si sta diffondendo sempre di più ossia il Design For Assembly cioè la progettazione di un prodotto meccanico secondo criteri tali da facilitarne il montaggio. Lo studio DFA su un prodotto analizza la possibilità di montaggio, in particolare automatico, e suggerisce soluzioni progettuali per il suo miglioramento.

 

La scelta tra le alternative viste é spesso problematica e, talvolta, antieconomica.
La soluzione da adottare deve sempre mediare tra flessibilità capacità unitaria di produzione.  

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