Guardando più ampiamente all’andamento della manifattura, le previsioni parlano di un fatturato complessivo di 1.169 miliardi, con una flessione dello 0,6% sui risultati del 2022: ma anche secondo quei dati i settori legati alla digital transformation hanno registrato performance positive.
In particolare, il settore legato alla transizione digitale ed energetica ha mostrato segnali positivi, registrando un aumento sia a valori correnti che a prezzi costanti.
Questo indica che le imprese stanno investendo nella digitalizzazione e nell’efficienza energetica, cercando di adattarsi alle sfide del futuro.
Tuttavia, è importante considerare anche il contributo dei prezzi nel fatturato complessivo.
Sebbene alcuni settori, come quello degli autoveicoli e delle moto, abbiano mostrato una crescita significativa (+7,9%), anche frutto di un rimbalzo dei risultati degli ultimi anni, altri settori come l’elettronica e l’elettrotecnica hanno registrato un aumento più modesto (rispettivamente +2,9% e +2%).
Stabile il settore della meccanica (+0,3%), mentre il largo consumo e il settore farmaceutico crescono rispettivamente del 2,7% e 2,5%.
Guardando al futuro, le prospettive per il settore manifatturiero nel 2024 e 2025 sembrano promettenti, soprattutto per i settori legati alla transizione energetica e digitale.
Sono infatti questi quelli che sembrano destinati a presentare migliori opportunità di crescita, sostenuti anche dai finanziamenti europei e dagli incentivi legati all’Industria 5.0.
Il manifatturiero nel suo complesso, invece, si stima che crescerà dell’1% annuo a prezzi costanti. Tuttavia, le incertezze legate alle politiche monetarie restrittive e alle tensioni geopolitiche, che potrebbero influenzare il trend di crescita.
#proudtobeAEPI
Fonte:
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Guardando più ampiamente all’andamento della manifattura, le previsioni parlano di un fatturato complessivo di 1.169 miliardi, con una flessione dello 0,6% sui risultati del 2022: ma anche secondo quei dati i settori legati alla digital transformation hanno registrato performance positive.
In particolare, il settore legato alla transizione digitale ed energetica ha mostrato segnali positivi, registrando un aumento sia a valori correnti che a prezzi costanti.
Questo indica che le imprese stanno investendo nella digitalizzazione e nell’efficienza energetica, cercando di adattarsi alle sfide del futuro.
Tuttavia, è importante considerare anche il contributo dei prezzi nel fatturato complessivo.
Sebbene alcuni settori, come quello degli autoveicoli e delle moto, abbiano mostrato una crescita significativa (+7,9%), anche frutto di un rimbalzo dei risultati degli ultimi anni, altri settori come l’elettronica e l’elettrotecnica hanno registrato un aumento più modesto (rispettivamente +2,9% e +2%).
Stabile il settore della meccanica (+0,3%), mentre il largo consumo e il settore farmaceutico crescono rispettivamente del 2,7% e 2,5%.
Guardando al futuro, le prospettive per il settore manifatturiero nel 2024 e 2025 sembrano promettenti, soprattutto per i settori legati alla transizione energetica e digitale.
Sono infatti questi quelli che sembrano destinati a presentare migliori opportunità di crescita, sostenuti anche dai finanziamenti europei e dagli incentivi legati all’Industria 5.0.
Il manifatturiero nel suo complesso, invece, si stima che crescerà dell’1% annuo a prezzi costanti. Tuttavia, le incertezze legate alle politiche monetarie restrittive e alle tensioni geopolitiche, che potrebbero influenzare il trend di crescita.
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Nel 2023 il mercato dell’automazione ha raggiunto un valore di 7,5 miliardi di euro, con una crescita di circa il 12% sul valore del 2022.
Secondo i dati preliminari il mercato dell’automazione in Italia nel 2023 ha registrato risultati positivi, il dato di preconsuntivo parla infatti di un valore di mercato di circa 7,5 miliardi, un dato che rappresenta una crescita del 12% sul 2022.
Una crescita inferiore rispetto alle previsioni, ma che rappresenta comunque un segnale positivo alla luce dei fattori di incertezza che scuotono il mercato e la presenza di alcune problematiche legate all’approvvigionamento di componenti elettronici e materie prime.
Per il prossimo futuro, il primo trimestre del 2024 evidenzia un peggioramento delle attese, con il 47% delle imprese che si attende variazioni positive.
In un tale contesto, diventano ancora più cruciali gli incentivi a disposizione delle imprese, come quelli del Piano Transizione 5.0 e Transizione 4.0 che possono continuare a stimolare gli investimenti delle imprese, nonostante il décalage delle aliquote.
Per quanto riguarda il Piano Transizione 5.0, che si focalizzerà sugli interventi a favore della sostenibilità e dell’efficientamento energetico, si attende ancora il decreto attuativo, che secondo quanto riportato dal Governo è previsto per inizio 2024.